Le cose da sapere
A quasi tutti capita, prima o poi, di dover prendere una compressa, magari per combattere un sintomo che può apparire banale. Non facciamolo a cuor leggero: il farmaco non è mai un prodotto neutro ed è bene assumerlo con prudenza: un semplice antistaminico preso per combattere i fastidiosi sintomi di un’allergia, ad esempio, può provocare stati di pesante sonnolenza che, se dovessimo metterci in viaggio guidando una macchina, ci esporrebbero a gravi rischi.
Bisogna stare attenti soprattutto quando si segue già una terapia con altri farmaci, come spesso accade agli anziani e ai malati cronici: le medicine, come le persone, possono anche non andare d’accordo tra loro e le conseguenze di un’eventuale interazione possono talvolta essere gravi o fatali.
Ecco perché, quando ci rechiamo in farmacia, dobbiamo sempre preoccuparci di rivolgere qualche semplice ma importante domanda al nostro farmacista: lui sarà lieto di rispondere, perché questo è il senso della sua professione, e noi potremo assumere più tranquillamente il nostro farmaco, impiegandolo al meglio e senza rischi. E, magari, risparmiando anche qualcosa.
Come, quando e per quanto tempo devo prendere questa medicina?
Questo farmaco può dare luogo a interazioni pericolose se assunto con altri farmaci o con particolari alimenti?
Questo farmaco ha effetti collaterali conosciuti? E quali?
Come devo conservare questo farmaco? Per quanto tempo è utilizzabile, una volta aperta la confezione?
Ci sono equivalenti generici che corrispondono a questa specialità medicinale?
Ma quanto vale la ricetta medica ?
I consigli per orientarsi nella “giungla” normativa della ricetta medica.
Negli ultimi mesi sono entrati in vigore diversi provvedimenti legislativi che hanno profondamente modificato le regole per la dispensazione dei medicinali soggetti a prescrizione medica. Un riepilogo della situazione sarà senz’altro utile anche ai più assidui e attenti frequentatori della farmacia.
Innanzitutto è utile ricordare che solo i medicinali con il simbolo della faccina rossa che ride (medicinali di automedicazione, da banco e senza obbligo di prescrizione) possono essere richiesti senza ricetta; tutti gli altri medicinali sono soggetti a prescrizione medica e possono essere acquistati esclusivamente in farmacia.
Leggete con attenzione le indicazioni che seguono, per evitare di avanzare richieste che il farmacista non può accontentare. Ricordate che il farmacista che dice di no perché non avete la ricetta, tutela sempre e soltanto la vostra salute.
La validità temporale della ricetta si calcola sempre dalla data di prescrizione apposta dal medico.
RICETTA RIPETIBILE (es. Novalgina, pillole anticoncezionali, Voltaren compresse…)
La ricetta è ripetibile per 10 volte in 6 mesi (quando viene prescritta una scatola o senza la quantità).
Il medico può anche indicare un numero di confezioni superiori ad 1, ed in questo caso la ricetta vale per le confezioni espressamente indicate e non è ripetibile.
RICETTA RIPETIBILE DI PSICOFARMACI (tranquillanti, sedativi, sonniferi…, DPR 309/90, tab II-E, es: Tavor, Ansiolin, Valium per bocca…) la validità della ricetta è limitata a 30 giorni, la vendita è ripetibile per non più di 3 volte.
RICETTA NON RIPETIBILE (es: Toradol, Contramal, terapie ormonali…): e valida 30 giorni per il numero di confezioni indicate; la ricetta deve essere ritirata dal farmacista.
RICETTA “ROSSA” DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE: è valida 30 giorni, per il numero di confezioni indicate dal medico: al massimo 6 confezioni per i pazienti con esenzione per patologia, oppure 2 confezioni per tutti gli altri pazienti (gli antibiotici iniettabili ed i flaconi per flebo possono comunque essere prescritti fino al numero di 6 confezioni).
RICETTA MINISTERIALE A RICALCO PER MEDICINALI PER IL TRATTAMENTO DEL DOLORE SEVERO (MEDICINALI STUPEFACENTI): il medico la compila in 3 copie, le prime due sono per il farmacista, la terza è per il paziente che in caso di controlli la esibisce.
E’ valida 30 giorni per il ritiro, e può ordinare un numero di confezioni occorrenti per non più di 30 giorni di terapia. I medicinali mutuabili sono direttamente rimborsati dal SSN.
RICETTA PER PREPARAZIONI GALENICHE MAGISTRALI:
la validità per ritirare i medicinali prescritti e di 3 mesi per le ricette ripetibili e 1 mese per le ricette non ripetibili.
A seconda del tipo di medicinale ordinato, la ricetta deve indicare il nome del paziente, il dosaggio in lettere (per evitare errori nella preparazione!) e deve essere trattenuta dal farmacista.
LE RICETTE PER I NOSTRI AMICI ANIMALI (RICETTE VETERINARIE)
RICETTA RIPETIBILE PER ANIMALI DA COMPAGNIA (CANI E GATTI): la ricetta è ripetibile per 5 volte in tre mesi.
RICETTA DI MEDICINALI AD USO UMANO PRESCRITTI AD ANIMALI: la ricetta non è ripetibile, e deve essere trattenuta dal farmacista.
RICETTA VETERINARIA PER ANIMALI DA REDDITO: la prescrizione, compilata su apposito ricettario in triplice copia, è valida 10 giorni lavorativi e non è ripetibile.
- è un bene esistenziale, concepito e prodotto per tutelare la vita e la salute delle persone e per consentire loro di vivere più a lungo e con la migliore qualità di vita possibile
- deve possedere, per essere utile, tre necessari requisiti:
sicurezza (tutti i farmaci possiedono una potenziale tossicità e va dunque salvaguardato il rapporto più favorevole tra i benefici attesi e il rischio di effetti avversi)
efficacia (deve cioè poter modificare il decorso di una malattia o curarne i sintomi o prevenirli)
qualità (le specialità medicinali posseggono contenuti e caratteristiche certificati e garantiti in ogni fare di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione)a questi tre requisiti deve necessariamente accompagnarsi la condizione dell’impiego corretto e appropriato: il farmaco si usa infatti solo in caso di necessità, alle giuste dosi e per il periodo necessario) - possiede inevitabili e forti profili di criticità: tutti i farmaci, compresi quelli da automedicazione acquistabili senza ricetta, esercitano un’attività terapeutica, hanno controindicazioni e possono causare effetti collaterali anche gravi. Se assunti insieme ad altri farmaci o ad altre sostanze, come ad esempio l’alcool, moltissimi farmaci possono inoltre dare luogo a interazioni pericolose, procurando gravi danni alla salute
- è un prodotto ad altissima specificità composto da due parti inscindibili: quella sostanziale, rappresentata dal principio attivo in esso contenuto; quella formale, altrettanto necessaria, costituita dal complesso di informazioni, indicazioni, avvertenze e consigli per l’impiego forniti dalle aziende che lo producono, dalle autorità sanitarie che lo autorizzano, dai medici che lo prescrivono e dai farmacisti che lo dispensano
- è un prodotto destinato a una terapia o a finalità preventive e come tale non si consuma ma si impiega. Proprio per questo, l’erogazione dei farmaci è sottoposta a regole rigide, nel superiore interesse della tutela della salute
- è un bene di salute e non una merce qualsiasi, e come tale non può essere oggetto di sollecitazioni a un maggiore consumo, né trasparenti né occulte: assumere maggiori quantità di farmaci o usarli quando non servono può causare gravi danni alla salute
- se usato impropriamente, in assenza di vere malattie o, come spesso accade, per soddisfare spinte psicologiche che andrebbero affrontate in modo diverso, può essere causa di malattie
- ha la naturale sede di erogazione nella farmacia, presidio di salute aperto a tutti, sottoposto al controllo delle autorità sanitarie e affidato alla responsabilità di un professionista, il farmacista. Ciò per garantire ai cittadini la necessaria sicurezza nell’accesso alle medicine, all’interno di un rapporto fiduciario che si sostanzia nella consulenza e assistenza farmacologica, ovvero l’insieme di consigli e avvertenze per conservare e usare bene i farmaci, anche i più noti e comuni, riducendo i rischi connessi al loro impiego
- insieme a un connaturato e non quantificabile valore etico, sanitario e sociale, ha un costo economico, sostenuto dal SSN o direttamente dal cittadino. Usare male i farmaci o sprecarli, dunque, al di là delle possibili conseguenze sulla salute, significa sottrarre risorse che potrebbero essere impiegate per una sanità migliore. Per contro, il farmaco usato con la necessaria appropriatezza è anche un investimento che produce enormi risparmi, eliminando o mantenendo sotto controllo patologia che, altrimenti, potrebbero richiedere ricoveri ospedalieri o altri e più costosi trattamenti e interventi terapeutici
- non ha mai lo scopo di sostituirsi a corrette abitudini di vita: non ha senso ricorrere a un farmaco se poi si adottano comportamenti sbagliati, regimi alimentari scorretti o si trascura l’attività fisica. È sbagliato pensare che esiste sempre un farmaco adatto a risolvere i nostri problemi; bisogna invece sforzarsi di capire qual è il modo per conservarsi in buona salute e quali possono essere le cause dei nostri malesseri, con l’aiuto del medico e del farmacista.